LINEE GUIDA PER IL TRAPIANTO RENALE DA DONATORE VIVENTE

  1. Il trapianto di rene da donatore vivente ha luogo nei centri autorizzati…nel rispetto delle procedure indicate dalla normativa in vigore.
  2. (omissis)
  3. Il prelievo di un rene da un donatore vivente viene effettuato su esplicita, motivata, libera richiesta del donatore e del ricevente, dopo una corretta e completa informazione dei potenziali rischi per il donatore, per il beneficio terapeutico del paziente.
  4. Dal 1.1.2001 i candidati a ricevere il trapianto di rene da donatore vivente vengono registrati presso il centro di riferimento regionale o interregionale ed informati sulla possibilità di essere iscritti anche in lista da donatore cadavere.
  5. Sul donatore vengono effettuati accertamenti clinici che escludano la presenza di specifici fattori di rischio in relazione a precedenti patologie del donatore ed accertamenti immunologici che evidenzino il grado di compatibilità tra donatore-ricevente.
  6. Sul donatore viene effettuato anche un accertamento che verifichi le motivazioni della donazione, la conoscenza di potenziali fattori di rischio e delle reali possibilità del trapianto in termini di sopravvivenza dell’organo e del paziente, l’esistenza di un legame affettivo con il ricevente …e la reale disponibilità di un consenso libero ed informato. L’accertamento… viene condotto da una parte terza… in modo indipendente dai curanti del ricevente (chirurgo trapiantatore e nefrologo).
  7. In ogni caso la donazione non dà luogo a compensi né diretti, né indiretti, né a benefici di qualsiasi natura.
  8. In ogni caso il consenso può venire ritirato in qualsiasi momento prima del trapianto.
  9. Dal 2.1.2001 il CNT riceve le segnalazioni dei candidati al trapianto di rene da donatore vivente ed il follow-up dei donatori e dei pazienti trapiantati.
  10. Il CNT sorveglia che il trapianto da vivente sia svolto nel rispetto dei principi cardine dei trapianti: trasparenza, equità, sicurezza, qualità.

Ricordiamo che dal  5 giugno 2002 Aned è membro della Consulta Nazionale Trapianti e che è quindi in condizione di proporre attuazione e modifiche delle Linee Guida, nonché di chiedere la verifica della loro corretta applicazione. Su sua richiesta dal 9 settembre 2003 è stata insediata una commissione per studiare la possibilità di protocolli nazionali per i pazienti più difficilmente trapiantabili: giovani adulti, iperimmunizzati, ritrapianti e i casi di emergenza per accessi vascolari.
Ogni Delegato è pregato di segnalare richieste che vengano dai pazienti che, se vogliono un controllo della situazione in lista, sono invitati a compilare e spedire la richiesta firmata (chiedere in Sede il modulo relativo)