Emergenza covid19, necessarie misure per la sicurezza in dialisi e per i trapiantati

In questa fase di emergenza sanitaria mondiale, come associazione di pazienti, sentiamo la responsabilità di tutelare tutti i malati nefropatici, dializzati e trapiantati, che vivono l’emergenza Covid-19 subendo un maggior rischio di contagio, rispetto al resto della popolazione.

Fin dal 14 marzo 2020, ANED ha sottolineato la necessità di piani emergenziali per limitare i contagi all’interno dei centri dialisi, dove i pazienti devono recarsi tre volte alla settimana, per sottoporsi a una terapia salvavita non differibile.

Ad oggi, in molte Regioni mancano delle linee guida emanate dalle Istituzioni sanitarie, che diano indicazioni chiare e univoche a tutti i centri del territorio.

A più di un mese dall’inizio dell’emergenza, i dati sui decessi e i contagi nei centri dialisi sono allarmanti: su un campione di 17.848 pazienti sul totale dei dializzati, al 31 marzo, 577 pazienti risultano positivi al Covid 19. Di questi, 147 sono deceduti.

Un paziente su quattro, un dato tragico, che conferma la fragilità dei malati nefropatici di fronte al virus (Dati Società Italiana di Nefrologia)

Sottolineiamo nuovamente e con forza la necessità di rigorosi piani emergenziali nei centri dialisi, che coinvolgano altresì i percorsi di trasporto dal domicilio al centro, tematica di natura sanitaria che va affrontata per garantire la sicurezza dei pazienti e dei loro familiari.

Da considerarsi mandatorio anche il controllo con tamponi ai familiari dei pazienti dializzati positivi al virus e la fornitura di mascherine chirurgiche a tutta la popolazione dializzata e trapiantata, nonché a tutti gli operatori sanitari, per evitare che i drammatici esiti registrati in Lombardia si verifichino anche nel resto d’Italia.

 

 

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