Medicina narrativa: la terza edizione del Concorso Quirino Maggiore

Dopo lo stop imposto dal Covid-19 nel 2020, nel 2021 il Concorso di Narrativa, Poesia e Fotografia, in nefrologia, dialisi e trapianto, riprende in presenza.

La data è spostata a domenica 17 ottobre 2021 alle ore 15. La location resta la splendida Sala d’Arme in Palazzo Vecchio a Firenze.

Le tre giurie hanno già elaborato la selezione dei 10 classificati per ognuna delle tre sezioni: verranno premiati i primi 5 classificati della categoria “Pazienti” ed i primi 5 della categoria formata da “famigliari dei pazienti/caregivers e operatori sanitari”.

Sono profondamente compiaciuto di questa rinnovata iniziata, a cui ANED partecipa fin dalla prima edizione – sottolinea il Presidente di ANED, Giuseppe Vanacore. Credo che abbiamo vissuto un tempo – e non è finita – terribile e ingiusto, perché l’intero pianeta si è scoperto impreparato e diviso di fronte alla pandemia.

In questo scenario anche la nostra comunità umana e scientifica che si raccoglie intorno alla nefrologia non è stata risparmiata in nessuna realtà del territorio nazionale. Non potrò mai dimenticare le resistenze degli organi istituzionali  di fronte alle proposte provenienti dall’ANED di predisporre un piano di emergenza che tenesse conto della specificità della malattia renale cronica e della dialisi e anche più recentemente le difficoltà per far comprendere l’importanza di assicurare alle persone fragili immunodepresse una priorità nel calendario di somministrazione dei vaccini.

Neppure dimentico le resistenze alle proposte di medici e infermieri, quando segnalavano che nelle dialisi si era costretti a lottare letteralmente a  “mani nude” di fronte al Covid 19.

Molte contraddizioni del nostro sistema di cura, troppo sbilanciato verso l’ospedale, dovranno essere oggetto di valutazione e mi auguro di intervento in discontinuità con il passato, rafforzando il rapporto con la medicina di territorio. La scelta di dedicare questo concorso a ogni persona che ha bisogno di cure, per il sottoscritto evoca la necessità garantire una sanità uniforme sul piano nazionale e di esprimere una forte solidarietà fondata su comuni di valori.

Narrare, in tutte le forme di espressione, è  appunto un esercizio di condivisione e di reciprocità che allontana il rischio della solitudine e consente di cercare insieme nuove strade di fronte alle disuguaglianze che la malattia porta con sé, dettate spesso a loro volta da differenze economiche, sociali e culturali. Nessuno si salva da solo.”

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