Proroga fino al 30 giugno 2023 dello smart working per i lavoratori fragili e per i genitori con figli minori di 14 anni, sia nel settore pubblico che in quello privato, anche in assenza degli accordi individuali e “a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione”.
E’ quanto prevede un emendamento al Milleproroghe presentato dal PD, a prima firma di Antonio Nicita. L’emendamento, riformulato dai relatori, è stato approvato all’unanimità dalla Commissione Bilancio e Affari del Senato, che ha stanziato 16 milioni di euro per finanziare la misura.
La scadenza per il ritorno alla normalità pre-Covid era fissata al 31 marzo. Invece, per i genitori di bambini fino a 14 anni, l’opportunità di optare per il lavoro da remoto era scaduta alla fine del 2022.
Soddisfatta, però, solo a metà la Presidente dei Senatori del PD, Simona Malpezzi, che ha spiegato: “Ieri avevamo denunciato con forza la bocciatura da parte del governo della proroga delle tutele per i lavoratori fragili. Ma la notte deve aver portato consiglio: il governo ha cambiato idea e, per quanto con una grave violazione delle procedure parlamentari per riportare in vita il nostro emendamento che la maggioranza, con superficialità, aveva bocciato, ha acquisito una piccolissima parte del nostro emendamento a tutela dei lavoratori fragili. Una piccola goccia nel mare che, tra l’altro, non tutela i lavoratori che non possono operare in smart working e che rimangono in un limbo di incertezza”.