Il 9 marzo è la Giornata Mondiale del Rene

In occasione della Giornata Mondiale del rene sono state organizzate in tutta Italia innumerevoli iniziative di sensibilizzazione della popolazione.
Banchetti informativi negli ospedali, conferenze, convegni, eventi dedicati ma anche controlli gratuiti delle urine, misurazione della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, incontro con infermieri e visite nefrologiche; a ogni cittadino che si sottoporrà ai controlli, sarà poi rilasciato un foglio con i risultati e i valori rilevati e, nei casi che lo necessitino, suggerito il percorso da intraprendere.

Queste e molte altre sono le attività previste per questa giornata in tutta Italia con un obiettivo duplice: l’INFORMAZIONE e la PREVENZIONE.

Negli ultimi anni, l’insufficienza renale cronica è stata, infatti, una patologia in crescita esponenziale a livello mondiale: circa il 10% della popolazione adulta nel Mondo soffre di Malattia Renale Cronica; sono circa 850 milioni le persone colpite e tra i 2,3 e i 7,1 milioni i decessi che si contano ogni anno per l’impossibilità di accedere a dialisi e trapianto.

In Italia, questa patologia colpisce circa 5 milioni di persone; eppure, il problema rimane ancora poco conosciuto e sottovalutato.
Spesso non ci si accorge dell’essere affetti da una malattia renale, in quanto in larga parte asintomatica finché il rene non è già compromesso. Inoltre, dai dati, emerge che 7 italiani su 10 non abbiano mai eseguito alcun controllo per conoscere la salute dei propri reni e che una persona su due non sappia chi sia il nefrologo, medico specializzato in malattie renali.

In Italia sono quasi 50.000 le persone tra uomini, donne e bambini che effettuano dialisi, circa 10.000 i nuovi ingressi in dialisi nell’ultimo anno, 7mila i pazienti in lista d’attesa per un trapianto di rene.

Ecco perché ANED, a fianco del Sistema Sanitario Nazionale, è chiamata ad una svolta, quella della PREVENZIONE. Dobbiamo fare in modo che sempre meno persone arrivino alla dialisi. Occorre far crescere la consapevolezza sulla malattia renale cronica e sensibilizzare la popolazione ad adottare stili di vita e comportamenti che consentano di prevenire, o quantomeno di giungere a diagnosi più precoci e trattamenti tempestivi.

“Il paziente informato è colui che si cura meglio” (Franca Pellini, Fondatrice di Aned, 1975).

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