Il Consiglio regionale della Lombardia approva una mozione all’unanimità per migliorare ed estendere la dialisi domiciliare

Nel quadro di rapporti tra le forze politiche a livello istituzionale, spesso dettati dalle polemiche e dalle divisioni, dalla Lombardia una buona notizia per i pazienti nefropatici, con l’approvazione all’unanimità di una mozione riguardante i futuri interventi per la dialisi peritoneale e l’emodialisi a domicilio. Questo pronunciamento politico/istituzionale rappresenta, nonostante la non immediata operatività, un punto di rifermento importante, destinato ad orientare i provvedimenti amministrativi della Giunta regionale e della Direzione Welfare nel prossimo futuro.  

Le cure domiciliari rientrano pienamente negli obiettivi sociali che ANED persegue. La dialisi domiciliare assistita è un servizio innovativo, perché consente – in assenza di un caregiver familiare – di poter ricevere le cure necessarie e la dialisi nel proprio domicilio, supportati da un infermiere dedicato. Questo approccio, quando possibile, evita di doversi recare in ospedale o nel centro dialisi territoriale per tre volte alla settimana; si tratta di un percorso terapeutico quasi sempre supportato anche da tecnologie a distanza, che, a fronte della identica garanzia di qualità e sicurezza delle cure, migliora la qualità della vita dei pazienti.

L’approvazione della mozione segna l’inizio di uno studio per definire le modalità di attuazione del servizio, con l’obiettivo di inserirlo nel nomenclatore del tariffario regionale, rendendolo in questo modo implementabile ed esigibile dalle nefrologie e dai pazienti.

Il Comitato ANED Lombardia ha chiesto un incontro al Direttore generale del Welfare Mario Melazzini, perché accanto a questa buona notizia di prospettiva, restano numerosi problemi che gravano sui circa 7mila pazienti dializzati e in lista di attesa di trapianto che non possono essere trascurati. Il trasporto dialisi che costituisce sempre una irrisolta emergenza; i tempi d’iscrizione in lista di attesa trapianto che costringono a prolungare la dialisi, vera beffa se si pensa al livello di mortalità; l’accesso diretto per visite ed esami ai fini del trapianto, costituiscono un insieme di temi sui quali è giusto che l’Associazione Nazionale Emodializzati, Dialisi e Trapianto sia coinvolto non episodicamente e sia presente ai tavoli tecnici, perché dall’esperienza dei pazienti hanno tutti da guadagnare, comprese le istituzioni che devono decidere del loro destino.

No Comments Yet

Leave a Reply

Your email address will not be published.

Accetto la Privacy Policy * for Click to select the duration you give consent until.