Pazienti dializzati in “ostaggio” dell’azienda che li trasporta, per estorcere pagamenti dalla ASM. La società DiMa di Matera, con cinismo, non esita ad esporre al pericolo i pazienti in terapia salvavita per risolvere le proprie questioni di disaccordo con l’ASM.
L’ANED è attiva da due mesi al fianco dei pazienti per tutelarli legalmente e per respingere un vero e proprio ricatto a loro danno. L’Avv. Mario Marseglia di ANED, che ha assunto la difesa dei pazienti, ha già depositato davanti al Giudice gli atti a dimostrazione dell’infondatezza delle pretese della DiMa, e ha intimato all’Azienda di “desistere dal proposito pretestuoso di interrompere il servizio”.
Donato Andrisani, Segretario del comitato ANED Basilicata, ha espresso il proprio disappunto per la situazione: “Fortunatamente, per quelli dei turni di lunedì e martedì, l’ASM ha messo a disposizione alcuni mezzi, mentre altri pazienti si sono potuti organizzare, facendo tutto da sé, con alcune Società dei loro paesi. Ma cosa accadrà nei giorni successivi!? Il problema rimane e bisogna arrivare a una soluzione al più presto, i pazienti non possono aspettare!”
Continua Andrisani: “La gente è davvero al limite. È assurdo essere usati per ciò che sembra apparire come un ricatto. Non è così che si agisce. Se anche ci sono delle rimostranze nei confronti dell’ASM, e si intende agire in modo rumoroso per farsi sentire, non garantendo il trasporto, che almeno ci venga dato un preavviso congruo in modo da potersi riorganizzare: non si può dire nel fine settimana che da lunedì si sospende tutto“.
“Abbiamo presentato un esposto ai Carabinieri, ho altresì allertato la Prefettura e mandato pure un telegramma al Presidente di Regione, chiedendo il loro intervento per scongiurare qualsiasi pericolo che da questo modo di fare potrebbe venire, per i pazienti e non solo”, conclude il Segretario.
L’ASM si è attivata pubblicando, in data 4 gennaio, un avviso di manifestazione d’interesse “per l’affidamento in convenzione ad organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e comitati di Croce Rossa del servizio di trasporto per una durata contrattuale di 36 mesi”, con scadenza il 18 gennaio.
Il trasporto in dialisi è parte integrante della terapia ed è un servizio previsto dai livelli essenziali di assistenza sanitaria, un vero e proprio servizio pubblico.
In caso di conseguenze a danno della salute dei pazienti, l’Azienda dovrà pagare, penalmente e civilmente.