Il tema dei farmaci generici, per i pazienti sottoposti a terapia immunosoppressiva a seguito di trapianto, è vicino ad ANED, che lo segue da anni per l’impatto che la terapia ha nella vita dei pazienti e sull’efficacia del trapianto stesso. Per questo, il Comitato ANED Sardegna, ha scritto alla Regione: la decisione di passare da un farmaco al generico deve essere presa dal medico, senza oneri per il paziente. Si deve, inoltre, rispettare il principio, sottolineato da AIFA, “il farmaco salvavita equivalente Tacrolimus, va prescritto solo per i nuovi trapiantati e non somministrato senza distinzioni anche ai trapiantati di vecchia data“.
Leggi il testo della lettera, di seguito.
Ill.mi On. Consiglieri,
Siamo venuti a conoscenza che nella regione Sardegna per le persone già trapiantate, in maggioranza trapiantati di rene, si sta procedendo alla somministrazione di farmaci antirigetto immunosoppressori generici, contravvenendo in tal modo alle disposizioni tuttora in vigore.
La presente, al fine di chiarire la posizione dell’Associazione ANED “Associazione Nazionale Dialisi e Trapianto “APS, Medaglia d’oro al merito della Sanità Pubblica“ che opera in Italia e in tutte le regioni dal 1972.
ANED è perfettamente a conoscenza che l’immunosoppressore generico (in questo caso parliamo di Tacrolimus) in talune circostanze, possa essere efficace quanto l’originale ma appunto, “solo in determinate circostanze”.
Diamo quasi per scontato che chi promuove determinate procedure, sia a conoscenza delle note AIFA, nelle quali viene evidenziato che il farmaco salvavita equivalente Tacrolimus, va prescritto solo per i nuovi trapiantati e non somministrato senza distinzioni anche ai trapiantati di vecchia data. Nelle proprie precisazioni AIFA sottolinea che: “i pazienti devono essere mantenuti in una sola formulazione di tacrolimus con il corrispondente regime di dosaggio giornaliero”. Un passaggio in un paziente in terapia comporta rischi di rigetto dell’organo, per questo motivo sono raccomandate somministrazione sotto stretta sorveglianza medica e effettuando un monitoraggio continuo. Ma il passaggio al generico comporta anche un altro rischio. Parliamo di appalti e di lotti, chi garantirà in futuro che non vi sia la condizione – dopo un nuovo bando di gara – di dover passare ad un altro farmaco generico di diversa provenienza?
Tutto questo, contrariamente alla prudenza raccomandata dal mondo medico-scientifico, avverrebbe per motivi unicamente economici.
Il Comitato ANED Sardegna, affiancato dai vertici nazionali della nostra organizzazione, intende evidenziare alle SS.LL. che la problematica in questione avrebbe meritato bel altro approfondimento e una registrazione più ampia di opinioni da parte dei pazienti.
Ora apprendiamo che la regione Sardegna intende imporre alle persone già in terapia il tacrolimus generico a rilascio prolungato. I pazienti hanno imparato sulla loro pelle che per impedire il rigetto dell’organo trapiantato, occorre mantenere lo stato di immunodepressione. Sono purtroppo ancora tanti i rigetti dovuti ad una non adeguata aderenza terapeutica da parte dei pazienti, ma risulta assolutamente incomprensibile che sia la regione ad esporre i malati a rischi, ed è scientificamente provato che esistono, con il passaggio di chi è in cura dal farmaco originale al generico o da un farmaco generico ad altro farmaco generico.
Nel quadro di quanto sopra rappresentato, preme sottolineare che ANED nasce nel 1972, e che in oltre 48 anni di impegno profuso a tutela dei Nefropatici e Trapiantati, è intervenuta e continua il suo impegno tutt’oggi con la presenza ai diversi tavoli istituzionali preposti, con iniziative, pareri e proposte, ottenendo spesso meriti e riconoscimenti.
Si legge peraltro di proposte finalizzate a utilizzare asseriti risparmi ottenuti attraverso le somministrazioni dei farmaci generici per altri impieghi a favore dei trapiantati. A noi pare onestamente una sorta di monetizzazione del rischio di alcuni pazienti a vantaggio di altre misure, talune di semplice trasferimento monetario che non possiamo condividere.
Crediamo al contrario che le politiche di sicurezza sociale dovrebbero prediligere principalmente la garanzia di servizi e cure all’insegna di un principio di uguaglianza di tutti i cittadini e non surrogare esigenze di trasferimento monetario legittime, ma sbagliate se approdano a forme corporative: in questo caso cittadini trapiantati, ma poi perché non diabetici, cardiopatici, malati oncologici etc.
Alla luce di quanto esposto siamo pertanto a richiedere il vostro autorevole pronunciamento sul tema offerto alla valutazione, al fine di rivisitare criticamente le decisioni assunte dalla Giunta Regionale in relazione al farmaco tacrolimus. Ripristinando, per lo shift da un medicinale all’altro, il principio che affida la decisione alla irriducibile responsabilità professionale del medico, secondo scienza e coscienza. Senza oneri, naturalmente come AIFA precisa, a carico del paziente.
È gradita la circostanza per formulare
Cordiali Saluti
Il Segretario Regionale Comitato ANED Sardegna Il Presidente ANED
Annibale Zucca Giuseppe Vanacore