La Giunta Regionale dell’Emilia Romagna, grazie anche al contributo ed alla collaborazione di ANED, da sempre attenta all’indipendenza ed autonomia del paziente, ha recentemente approvato un documento che illustra le Linee di indirizzo per le Aziende sanitarie in merito alla dialisi domiciliare, con l’obiettivo di stabilire regole e opportunità uguali per tutti in merito alla possibilità di sottoporsi alla dialisi in casa propria.
Attualmente, gli oltre 300 pazienti (su circa 3.900 dializzati in Emilia Romagna) che in Regione effettuano il trattamento dialitico presso il proprio domicilio, dipendono da differenti modelli organizzativi a seconda dell’Azienda Sanitaria di riferimento.
Riprendendo il “Documento di indirizzo per la Malattia renale cronica” del Ministero della Salute, approvato nel 2014 dalla Conferenza Stato-Regioni, la Giunta Regionale dell’Emilia Romagna si pone il fine di definire modelli e pratiche comuni per la dialisi domiciliare che facilitino l’accesso a questa modalità terapeutica.
Tutte le Aziende Sanitarie regionali dovranno ora dotarsi di un ambulatorio pre-dialisi presso il quale accogliere i pazienti ed illustrare le diverse modalità di trattamento e dovranno dare uniformità a livello regionale ai Percorsi Diagnostico-Terapeutici (PDT) per le persone con insufficienza renale; inoltre, si dovranno organizzare corsi di abilitazione per colui che assisterà il paziente – il così detto “caregiver” – in modo che possa sviluppare le competenze e le abilità necessarie.
I pazienti potranno effettuare a domicilio sia la dialisi peritoneale che l’emodialisi, ricevendo dalle Aziende Sanitarie tutto l’occorrente e potranno avvalersi di un contributo per i costi delle utenze domestiche interessate dal trattamento (acqua, energia elettrica).