Malattia renale cronica, istituzione di un tavolo di lavoro in Senato per definire le nuove linee guida

Il 3 aprile 2023, in Senato, si sono svolti i lavori preliminari per l’aggiornamento del Documento di Indirizzo sulla malattia renale cronica (MRC), la più frequente malattia cronico-degenerativa nel nostro Paese.

Basti pensare che, si stima, poco meno di 1 italiano su 10 soffre di una malattia renale cronica, ma nella maggior parte dei casi non ne è consapevole. Questo perché è una patologia per lo più asintomatica fino agli stadi avanzati, cosa che comporta una diagnosi spesso tardiva e, di conseguenza, terapie meno efficaci.

La discussione, promossa dalla Società Italiana di Nefrologia (SIN), in sinergia con ANED, il Ministero della Salute, la Federazione delle Società Medico-Scientifiche Italiane (FISM) e la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), su iniziativa del senatore Ignazio Zullo, si è posta l’obiettivo di fare una fotografia dell’attuazione dei PDTA esistenti e di fare il punto per l’aggiornamento delle linee guida sulla malattia renale cronica.

Il Presidente SIN, Dr. Stefano Bianchi, nel corso dell’evento “Sfide ed obiettivi per una nuova presa in carico della Malattia renale cronica“, ha dichiarato: “La MRC assorbe oltre il 3% dell’intero finanziamento del nostro SSN. Risulta pertanto evidente la necessità di un forte impegno collettivo nella prevenzione e nella diagnosi precoce della malattia, che va ricercata attivamente, con esami semplici e poco costosi, a partire dalle popolazioni più a rischio come diabetici, ipertesi, cardiopatici, obesi. Dobbiamo, quindi, proporci come attori di una inversione di tendenza e di un atteggiamento “proattivo”, sviluppando e implementando programmi di prevenzione primaria, diagnosi precoce e adeguato trattamento, che oltretutto oggi si avvale di nuove terapie, efficaci e sicure”.
Continua il Dr. Bianchi: “Questa è la strada da percorrere per andare verso un Mondo con sempre meno dialisi e sempre più salute renale, un investimento a lungo termine, tenendo anche conto che la malattia renale si accompagna a un notevole aumento di morbilità e mortalità cardiovascolare”.

Il Senatore Ignazio Zullo ha ribadito il “ruolo delle Istituzioni per la sensibilizzazione dei cittadini e degli stessi professionisti della Sanità, con l’obiettivo di favorire l’identificazione precoce dei pazienti e l’approccio terapeutico più adeguato, così da ridurre in modo significativo la necessità di dialisi e trapianto renale”.

Antonio Santoro, Direttore Scientifico ANED, ha sottolineato l’importanza della prevenzione primaria, ponendo la “necessità di una strategia complessiva di prevenzione che comprenda un intervento multisettoriale e un’azione su fattori di rischio e determinanti. In particolare, si sofferma sull’adozione di strategie che mirino a contrastare i fattori di rischio modificabili e sulla diagnosi precoce, attraverso l’identificazione di quelle condizioni che rappresentano i fattori di rischio intermedi”.

I lavori sono proseguiti con i numerosi interventi dei principali esperti nel merito delle Malattie Renali Croniche: Valeria Mastrilli, membro del Tavolo Tecnico Ministeriale, Loreto Gesualdo, presidente FISM, Gaetano Piccinocchi, membro del Comitato Nazionale SIMG, Piergiorgio Messa, ex-Presidente SIN, e Giuseppe Quintaliani, responsabile Comunicazione della Sin.

Tutti gli interventi hanno avuto un comune denominatore chiaro e definitivo: una linea comune tra le Regioni, la promozione della prevenzione come prima arma per la lotta contro la malattia e l’utilizzo della moltitudine di canali dati dai più recenti sviluppi tecnologici, a partire dai più classici spot radiofonici e televisivi, fino ad arrivare alla strutturazione di vere e proprie campagne social, per una copertura che raggiunga l’intero territorio nazionale.

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