
Il 75% dei pazienti in attesa di un trapianto di organo ha bisogno di un rene. Questo intervento è fondamentale per trattare l’insufficienza renale cronica terminale. Tuttavia, nonostante i circa 10.000 nuovi pazienti che iniziano il trattamento dialitico ogni anno, solo il 20% riesce a ricevere un trapianto grazie alla donazione post-mortem.
In un contesto di scarsità di organi disponibili, la donazione da vivente emerge come un’opzione terapeutica cruciale, soprattutto per i pazienti che non hanno ancora iniziato il percorso dialitico.
Negli ultimi anni, in Italia, si è registrato un aumento dei trapianti di rene da donatore vivente. Tuttavia, i dati mostrano che solo il 15% dei trapianti renali proviene da donatori viventi, rispetto al 30-50% riscontrato nei Paesi nordeuropei e negli Stati Uniti.
Di questi temi e molto altro si discuterà all’Istituto Superiore di Sanità il prossimo 1 aprile, durante un convegno promosso da ANED, CNT, SIN e SITO.
L’incontro, parte di un progetto CCM, è rivolto principalmente a nefrologi e personale sanitario che assiste pazienti con insufficienza renale pre-terminale e terminale, sia in strutture pubbliche che private convenzionate. Tra i principali obiettivi del convegno ci sono:
- Formazione: Qualificare medici, psicologi e infermieri che lavorano con pazienti nefropatici, dializzati e candidati al trapianto.
- Competenze: Fornire conoscenze aggiornate e competenze adeguate, con particolare attenzione ai programmi crossover e Deck.
- Promozione: Incentivare la donazione di organi da vivente come scelta terapeutica.
In conclusione, invitiamo tutti gli operatori della Rete trapianti a rimanere aggiornati e a partecipare a congressi e convegni. Questi eventi sono fondamentali per il futuro della salute renale e per migliorare le pratiche di donazione. La vostra presenza e il vostro coinvolgimento possono fare la differenza nella vita dei pazienti.
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