Milano, 1 ottobre 2021 – La prevenzione prima di tutto. Sia che si tratti di migliorare la qualità della vita dei nefropatici e dializzati. Sia che si voglia scongiurare il rischio di contagio da Covid-19, che tra i più fragili conserva un tasso di mortalità 4 volte superiore rispetto al resto della popolazione.
È questo il filo rosso che collega tutte le iniziative organizzate da Aned Onlus, l’Associazione nazionale Emodializzati, Dialisi e Trapianto, per la prossima settimana, a partire da domenica 3 ottobre, data nella quale ricorre il XXXesimo anniversario della Giornata nazionale del dializzato.
“Anche quest’anno – sottolinea il presidente nazionale, Giuseppe Vanacore – siamo costretti a fare i conti con gli effetti della pandemia da Covid-19, che tante vittime ha mietuto tra le persone più fragili. Tuttavia, nel 2021, abbiamo un alleato in più per provare a liberarci una volta per tutte da questo virus letale: il vaccino. La XXXª Giornata nazionale del dializzato cade in concomitanza con l’avvio della somministrazione in Italia della terza dose, che noi abbiamo fortemente richiesto per proteggere le persone immunodepresse, per le quali due sole dosi non si sono rivelate sufficienti. Da qui il mio appello a tutti quanti. Se non ci sono impedimenti, accertati del proprio medico, vaccinatevi, non abbiate timore. Credete nella scienza e nella medicina. È il miglior modo che abbiamo per prevenire un contagio che dobbiamo scongiurare ad ogni costo”.
In Italia al momento si contano 50mila persone quotidianamente costrette a sottoporsi a dialisi e altre 35mila trapiantati. Tra questi circa la metà sono lavoratori.
Prima dell’arrivo del vaccino, 4 dializzati su 10 hanno contratto il Covid 19. Il tasso di mortalità di questi pazienti fragili, una volta infettati, è del 32%: se si pensa che la media nazionale nella prima e seconda ondata è stata del 13%, è chiaro che queste cifre debbano considerarsi spaventose e rappresentare un dato in più a favore della vaccinazione.
“Le persone dializzate – aggiunge Vanacore – hanno ancora più bisogno di altre di riacquisire il massimo possibile di libertà. Questo perché l’attività fisica ha il potere di rendere più efficaci le terapie e dunque migliorare la qualità della loro vita. Anche per questo è essenziale che si vaccinino. Ma, parallelamente, il governo deve predisporre un piano per effettuare test sierologici gratuiti a tappeto e misurare la risposta immunitaria di queste persone dopo la terza dose. Non si può più navigare a vista. Questa è stata e continuerà ad essere la battaglia principale di Aned”.
Ufficio stampa Aned:
Tommaso Tafi – tommaso.tafi@mediatyche.it